"Hanno trascorso un Capodanno "alternativo", tra festa e preghiera, e si sono incontrati con il Papa Benedetto XVI in Piazza San Pietro, i 40mila giovani pellegrini - cattolici, ortodossi e protestanti - convenuti a Roma da tutta l'Europa e anche da altri continenti, nei giorni dal 28 dicembre 2012 al 2 gennaio 2013, per partecipare al 35° Incontro europeo della Comunità ecumenica di Taizé.
Un incontro nel quale si è gioiosamente
testimoniato che nella Chiesa nessuno è straniero e che i cristiani delle
diverse confessioni si sentono ormai fratelli e non più "fratelli
separati". A loro, il Papa ha rivolto l'invito a portare la luce di Cristo
là dove quella luce manca: "Siete tutti chiamati - ha detto - ad essere
delle piccole luci per quanti vi circondano".
La diocesi di Roma si è mobilitata per
offrire a questi pellegrini ospitalità gratuita presso le famiglie, le parrocchie
e gli istituti religiosi. Mia moglie e io abbiamo messo a disposizione due
letti, nelle stanze che erano dei nostri figli, ora emancipati. E così sono
venute a casa nostra due belle ragazze tedesche, Antonia Hinz, 17 anni, di
Amburgo e Moni Knöpfle, 18 anni, di Hannover, studentesse di scuola superiore,
entrambe cattoliche, con le quali abbiamo fatto amicizia e festeggiato il
Capodanno a tavola, con un cenone e con un pranzo.
Per comunicare abbiamo parlato in inglese. Moni studia anche da cantante lirica, come mezzosoprano; Antonia è un'atleta che pratica diversi sport, dal nuoto al windsurf, dal tennis allo sci e all'equitazione. Si sono dette entusiaste di questa esperienza romana, e al momento di salutarci si sono commosse.
Per comunicare abbiamo parlato in inglese. Moni studia anche da cantante lirica, come mezzosoprano; Antonia è un'atleta che pratica diversi sport, dal nuoto al windsurf, dal tennis allo sci e all'equitazione. Si sono dette entusiaste di questa esperienza romana, e al momento di salutarci si sono commosse.
Il 35° Incontro europeo di Taizé,
concepito dai suoi promotori come "Pellegrinaggio di fiducia sulla
terra", si è inserito nel programma dell'Anno della Fede, indetto dal
Papa, consentendo ai partecipanti di pregare insieme nelle basiliche romane e
presso le tombe degli Apostoli e di conoscere la realtà viva della Chiesa di
Roma nelle sue parrocchie.
Circa 270 giovani pellegrini di Taizé (libanesi, polacchi, francesi, tedeschi, ungheresi, croati, russi, bielorussi, portoghesi, spagnoli e di altre nazionalità) sono stati ospitati da famiglie della mia comunità parrocchiale di San Giuda Taddeo Apostolo, che ha organizzato per loro diversi incontri di "condivisione" e di preghiera, due celebrazioni eucaristiche a carattere internazionale, e per la notte di Capodanno un'allegra, chiassosa e divertente "Festa delle Nazioni", preceduta da una "Veglia per la pace".
Il gruppo più numeroso, quello dei
libanesi, formava un coro e una piccola orchestra, che hanno animato le
celebrazioni liturgiche con canti meravigliosi, e hanno anche tenuto un
applauditissimo concerto in chiesa.
Per pregare insieme i pellegrini di Taizé
usano cantare in latino [ma anche in tante altre lingue, N.d.B.], lingua universale, intonando melodie dal sapore
antico, e ad ogni canto fanno seguire una lunga pausa di silenzio assorto, per
la meditazione e la preghiera individuale.
Al primo posto, nelle intenzioni di preghiera della Comunità di Taizé, c'è
l'unità dei cristiani. "
Nicola Bruni
3 gennaio 2013
dal giornale online Belsito di Nicola Bruni www.webalice.it/nbruni1/Nicolaus.html